Il prequel del classico Disney, diretto dal premio Oscar Barry Jenkins, esplora l’infanzia e la formazione di Mufasa, il re simbolo di saggezza e coraggio.
In uscita nelle sale italiane il 19 dicembre, “Mufasa: Il Re Leone” si propone come un viaggio nell’infanzia e nell’ascesa al trono del piccolo Mufasa. La storia, narrata da Rafiki alla giovane Kiara, rivela un Mufasa orfano, cresciuto lontano dalla sua famiglia e adottato da una nuova comunità nelle Terre del Branco. Qui instaura un legame fraterno con il principe Taka, destinato a diventare il famigerato Scar.
Il regista Barry Jenkins, inizialmente riluttante a dirigere il progetto, è stato conquistato dalla sceneggiatura: “Non capivo perché la Disney mi volesse per questa storia. Poi, leggendo il copione, ho trovato un messaggio profondo e attuale sulla costruzione dell’identità e delle comunità oltre i legami di sangue.”
Jenkins ha lavorato per quattro anni al film, coinvolgendo collaboratori storici, come il direttore della fotografia e lo scenografo. “Ho cercato di farlo mio,” racconta il regista, che ha intrecciato riferimenti autobiografici con il messaggio universale della storia. “Mufasa diventa un leader pur essendo stato adottato, un tema che mi ha accompagnato anche nella mia vita personale e professionale.”
Il cast vocale italiano vede protagonisti nomi celebri:
“Mufasa: Il Re Leone” unisce la tecnologia del live-action fotorealistico alle musiche del compositore pluripremiato Lin-Manuel Miranda. Con temi universali come la famiglia, il destino e la ricerca di sé, il film promette di emozionare grandi e piccoli, offrendo un’esperienza visiva e narrativa che combina magia e riflessione.
Un viaggio epico che celebra il potere dell’identità e del coraggio, destinato a lasciare il segno nei cuori degli spettatori di ogni età.
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