Tahlequah, l’orca simbolo del dolore materno, perde un altro cucciolo nelle acque del Pacifico e lo trascina con se per giorni

Un lutto che si ripete: Tahlequah e la perdita del suo cucciolo

La storia di Tahlequah, l’orca che nel 2018 commosse il mondo trasportando il corpo del suo cucciolo morto per 17 giorni, si arricchisce di un nuovo capitolo doloroso. Di recente, la femmina, conosciuta anche come J35, è stata avvistata nelle acque del Puget Sound, nello stato di Washington, mentre trasportava il corpo senza vita della sua ultima figlia, una neonata identificata con il codice J61. La piccola, nata poche settimane fa, era motivo di speranza per la fragile popolazione di orche residenti meridionali, ma purtroppo non ce l’ha fatta.

Una popolazione a rischio critico

Tahlequah appartiene al J pod, un gruppo familiare della popolazione di orche residenti meridionali del Pacifico nord-occidentale, che è considerata in pericolo critico di estinzione. Attualmente, rimangono solo 73 individui, di cui appena 23 femmine in età riproduttiva. Ogni nuova nascita rappresenta una speranza per la sopravvivenza di questa comunità, rendendo la perdita di J61 una tragedia non solo personale per Tahlequah, ma anche collettiva.

La storia di Tahlequah è ben nota: nel 2018 trasportò il corpo del suo cucciolo morto per oltre due settimane, una dimostrazione di lutto che toccò profondamente il pubblico e gli esperti. Oggi, con la morte di J61, Tahlequah sta ancora una volta mostrando un comportamento che gli scienziati riconoscono come un segno chiaro di dolore materno.

Una speranza svanita troppo presto

J61, una femmina, era stata accolta con grande entusiasmo. Gli esperti del Center for Whale Research avevano espresso cauto ottimismo sulla sua sopravvivenza, sottolineando le capacità materne di Tahlequah, che ha già cresciuto con successo altri due cuccioli. Tuttavia, le difficoltà di sopravvivenza dei neonati in questa popolazione si sono purtroppo confermate.

«La morte di ogni cucciolo in questa popolazione è una perdita immensa», ha dichiarato il centro in un comunicato. «La perdita di J61 è particolarmente dolorosa perché era una femmina, essenziale per la continuità della popolazione, e per il passato difficile di sua madre, che ha ora perso due dei suoi quattro cuccioli documentati».

Le cause della morte della piccola non sono ancora state determinate, ma si sospetta che siano legate alle stesse minacce che gravano sull’intera popolazione: la scarsità di prede, soprattutto dei salmoni Chinook, l’inquinamento e il traffico marittimo.

Una lotta per la sopravvivenza dell’ecosistema

Le orche residenti meridionali sono il simbolo di un ecosistema in crisi. La diminuzione delle prede e l’aumento delle attività umane mettono in pericolo non solo la sopravvivenza delle orche, ma anche quella dell’intero sistema ecologico della regione. Nonostante le numerose richieste di conservazionisti e biologi per misure straordinarie di tutela, il dibattito sulle soluzioni efficaci resta ancora aperto.

Tuttavia, c’è stato anche un piccolo spiraglio di speranza: l’avvistamento recente di un altro cucciolo, J62, ha regalato un momento di sollievo agli esperti. Nonostante il lutto, Tahlequah continua a rappresentare un potente simbolo del legame tra madre e figlio, ricordandoci l’urgenza di proteggere le specie in pericolo e il loro habitat.

Francesco Antonicelli

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