Cane e variazioni dell’appetito: quando preoccuparsi e consultare il veterinario

Il comportamento alimentare del cane può cambiare per diverse cause, da abitudini errate a patologie. Ecco come riconoscere i segnali e agire tempestivamente.

L’appetito eccessivo: polifagia nel cane

Un cane con un buon appetito è solitamente indice di salute. Tuttavia, in alcuni casi, un consumo smodato di cibo può segnalare un problema. La polifagia, ossia l’assunzione eccessiva di alimenti, è un sintomo che potrebbe essere legato a condizioni patologiche come diabete, sindrome di Cushing, parassitosi o disturbi neurologici.

Alcune razze, come i Labrador, i Beagle e i Carlini, sono geneticamente predisposte a un’appetito più vorace, aumentando il rischio di obesità. Ma se il comportamento si manifesta in modo sproporzionato, è fondamentale sottoporre l’animale a una visita veterinaria.

La polifagia non va confusa con la pica, la tendenza del cane a ingerire materiali non commestibili come pietre, legni o erba. Questo comportamento può indicare disturbi cronici gastrointestinali, insufficienza pancreatica o la presenza di corpi estranei nell’apparato digerente.

Spesso, però, l’eccessivo desiderio di cibo può essere il risultato di abitudini sbagliate. Un cane abituato a ricevere avanzi di cibo o premi frequenti tenderà a richiederli continuamente, senza che vi siano patologie sottostanti.

La mancanza di appetito: un campanello d’allarme

All’opposto, la inappetenza è un sintomo che merita sempre attenzione. Quando un cane smette di mangiare o mostra scarso interesse per il cibo, il problema potrebbe essere di natura fisica o comportamentale. Una visita dal veterinario è necessaria per escludere cause come patologie respiratorie, dolori articolari o addominali, infezioni in corso o alterazioni elettrolitiche.

In alcuni casi, l’inappetenza può avere origini comportamentali. Per esempio, i maschi possono rifiutare il cibo durante il calore di una femmina, mentre i cani di razza piccola tendono a essere selettivi e preferiscono il cibo casalingo rispetto a quello commerciale.

Indagare l’origine del problema è cruciale, poiché il trattamento dell’inappetenza dipende dalla causa scatenante. Un cane che non mangia potrebbe essere impegnato a soddisfare bisogni primari come respirare, combattere un dolore o una malattia in corso.

Quando rivolgersi al veterinario

Il primo passo è monitorare il comportamento alimentare del cane e annotare eventuali cambiamenti. Se l’appetito risulta alterato, è consigliabile rivolgersi tempestivamente al veterinario per una diagnosi approfondita e individuare un percorso terapeutico adeguato. Solo così è possibile garantire il benessere dell’animale e risolvere eventuali problemi alla radice.

Emanuele Larocca

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