I Cani e il loro mondo

Bruce, il cane dal destino fortunato: “Mi hanno consigliato di sopprimerlo, ma ho scelto di credere in lui”

Shannon McCulloch, 26 anni, ha scelto di non arrendersi di fronte alla reattività del suo cane Bruce, un levriero Saluki bull greyhound che rischiava l’eutanasia. Grazie alla sua perseveranza, Bruce ha trovato una nuova vita.

Un cane difficile e una scelta sofferta

Quando il levriero Bruce, salvato da un rifugio 18 mesi fa, ha iniziato a manifestare comportamenti aggressivi, la situazione è diventata complicata. La reattività del cane, già compromessa da esperienze traumatiche precedenti, ha spinto molte persone a suggerire l’eutanasia come unica soluzione. La proprietaria, Shannon McCulloch, non si è però data per vinta. Nonostante fosse incinta e temesse per la sicurezza del proprio figlio di cinque anni, ha scelto di non separarsi da Bruce.

“Mi hanno detto di sopprimerlo, che non c’era altra via d’uscita, ma io non ho voluto credere che fosse tutto perduto”, ha raccontato Shannon. “Ho visto in lui qualcosa che altri non riuscivano a percepire.” Bruce, infatti, aveva già dimostrato difficoltà a rapportarsi con le persone e con gli altri animali, ma Shannon era determinata a dargli una possibilità.

Un cammino difficile ma possibile

All’inizio, i segnali di allarme non erano mancati: Bruce aveva aggredito Shannon senza motivo apparente, mordendola e dimostrando segnali di frustrazione e rabbia. “Ci siamo accorti che c’era qualcosa che non andava quando ha attaccato il mio braccio. Non era un gioco, ma un atto di aggressività”, ha ricordato Shannon, che vive nel Regno Unito. Nonostante il cane fosse stato portato dal veterinario e gli fosse stata diagnosticata una perforazione del timpano, il trattamento non ha portato i risultati sperati, e Bruce è diventato sempre più difficile da gestire.

I primi passi per affrontare il problema sono stati il distacco dal resto della famiglia: Shannon e il compagno hanno scelto di non far avvicinare Bruce al loro bambino e all’altro cane della casa, per evitare il rischio di ferite. Solo a loro è stato permesso di interagire con lui, e si è dovuto ricominciare da zero, con sessioni di addestramento a base di obbedienza. Con il tempo e con molta pazienza, il cane ha iniziato a fidarsi di nuovo, benché il cammino fosse ancora lungo. “Non si trattava solo di un problema di educazione, ma di un cane che portava con sé un passato difficile e che doveva ricostruire la propria fiducia nel mondo”, ha spiegato Shannon.

Un successo parziale ma significativo

Oggi, dopo mesi di lavoro, Bruce ha cominciato a mostrare miglioramenti significativi. Shannon ha deciso di condividere la sua esperienza sui social, sperando che la sua storia possa essere d’ispirazione per chi si trova a dover affrontare situazioni simili con i propri animali. “Abbiamo ricevuto messaggi incredibili da parte di altre persone che hanno vissuto esperienze simili e che, come me, hanno scelto di non arrendersi”, ha dichiarato. “Non sappiamo come Bruce reagirà con il nuovo bambino in arrivo, ma siamo pronti a fare tutto il possibile per mantenerlo in equilibrio e sicuro.”

La vicenda di Bruce è un esempio di come, con pazienza e dedizione, si possa ottenere una seconda possibilità per un cane che, inizialmente etichettato come “inavvicinabile”, ha avuto la possibilità di ricominciare a vivere. Il percorso, certo, non è stato facile, ma per Shannon il suo cane ha dimostrato che, con la giusta volontà, i legami tra uomo e animale possono superare qualsiasi difficoltà.

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