Un cucciolo randagio è stato trovato da solo, nascosto tra i rifiuti. Salvato, ha iniziato una nuova vita, ma aspetta ancora una famiglia definitiva.
Non doveva essere lì, eppure c’era. Solo, fragile, nascosto in un angolo tra i rifiuti, un cucciolo minuscolo con il pelo sporco e lo sguardo perso nel vuoto. Non piangeva, non abbaiava: osservava, aspettando qualcosa. Il suo salvatore lo cercava da un po’, dopo aver ricevuto segnalazioni sulla presenza di cani randagi nella zona. Aveva controllato ogni angolo, senza trovare nulla. Poi, un piccolo movimento ha catturato la sua attenzione.
Accucciato in un punto stretto, quasi cercando di farsi invisibile, tremava ma non si muoveva. Quando ha visto qualcuno fermarsi, ha sollevato lentamente la testa, le orecchie piegate all’indietro in segno di timore. Sembrava pronto a scappare, ma anche a restare, se solo avesse avuto un motivo per fidarsi. E alla fine non è scappato.
Le sue zampe tremavano, il corpo era rigido. La paura era evidente, ma più di tutto sembrava aspettare un segno. Qualcosa che gli dicesse che quella era la scelta giusta.
Quando il soccorritore lo ha preso in braccio, il cucciolo ha pesato pochissimo. Un corpicino leggero, quasi svuotato dal bisogno di affetto e protezione. In macchina si è rannicchiato, senza un lamento, senza piagnucolare. Ogni tanto alzava lo sguardo, come se cercasse una conferma: “Sto davvero andando via da qui?”.
Arrivato dal veterinario, è emerso che il piccolo aveva circa 50 giorni di vita. Così giovane, e già abbandonato a se stesso. Il primo bagno ha rappresentato il passaggio simbolico da una vita di strada a una vita di possibilità: l’acqua ha portato via lo sporco, la paura e il senso di abbandono. Per la prima volta il suo pelo è tornato morbido, per la prima volta ha iniziato a profumare di casa.
Dopo poche ore il cucciolo ha iniziato a trasformarsi. Prima si muoveva con cautela, poi ha iniziato a giocare, a scodinzolare, a mangiare con più voglia. Ogni giorno un piccolo passo in avanti verso la fiducia. Ha capito che non doveva più nascondersi, che forse, questa volta, la sua vita sarebbe cambiata davvero.
Sono passati otto mesi. Il cucciolo che un tempo tremava tra i rifiuti è cresciuto, è diventato forte e gioioso. La sua storia ha commosso tanti, il video del suo salvataggio continua a girare, ma manca ancora il lieto fine. Adesso non cerca più qualcuno che lo salvi. Cerca qualcuno che lo scelga. Non per un giorno, non per una settimana, ma per sempre.
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