A Guastalla un gatto randagio è rimasto intrappolato in una tagliola d’epoca bellica. Salvato da volontari, è stato curato e sarà presto reintrodotto in libertà.
In un parco di Guastalla, in Emilia-Romagna, un episodio allarmante ha coinvolto un gatto randagio rimasto ferito da una tagliola abbandonata nell’erba. L’animale, parte di una colonia felina che abita stabilmente l’area verde, è stato individuato in difficoltà da Francesca Villa, volontaria impegnata nell’assistenza ai gatti del posto.
La trappola in cui è rimasto incastrato, secondo quanto riferito, è una tagliola metallica del tipo utilizzato durante la Prima Guerra Mondiale. “Mi sono avvicinata per sfamare i gatti come faccio ogni giorno. Uno si muoveva in modo strano, poi ho sentito un rumore metallico. Lì ho capito che era in trappola”, ha raccontato Francesca Villa, che ha chiesto aiuto al marito per soccorrere il felino. L’uomo è riuscito a immobilizzare il gatto, nonostante graffi e morsi, permettendo il trasporto urgente dal veterinario.
Il gatto, ribattezzato “Fonzie”, presentava ferite gravi a una zampa. Il veterinario Lorenzo Gorni, che ha preso in carico l’animale, ha evitato l’amputazione completa, lasciandogli un solo dito utile. “Sembra Fonzie quando fa il gesto del pollice, per questo lo abbiamo chiamato così”, ha spiegato la volontaria.
Secondo il veterinario, Fonzie era rimasto incastrato per giorni prima del ritrovamento, e il deterioramento della zampa lo conferma. Dopo le prime cure, l’animale è stato sottoposto a terapia e osservazione continua presso la clinica.
L’episodio è stato segnalato alle forze dell’ordine. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri e il Corpo Forestale, che stanno conducendo accertamenti su una persona sospetta della zona. Al momento, però, non ci sono elementi certi che colleghino il responsabile alla trappola.
Fonzie sarà presto rilasciato nel suo territorio originario, un’area che conosce e dove verrà monitorato. Trattandosi di un gatto selvatico, i volontari hanno deciso di non forzare una convivenza domestica, ritenendo più opportuno il ritorno in libertà.
Dietro questo salvataggio ci sono sette volontarie, coordinate da Francesca Villa, che gestiscono le sei colonie feline registrate nella zona. Il gruppo opera sotto il nome “Colonia Mici Guastalla” e si occupa di sterilizzazione, alimentazione e tutela degli animali randagi.
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