Seattle piange Eclipse, il Labrador nero divenuto simbolo della città per le sue corse autonome in autobus. Morta nel sonno a circa 10 anni.

Una pendolare a quattro zampe

Eclipse, un Labrador nero di Seattle, era molto più di un cane: era una vera e propria icona cittadina. Con la sua inconfondibile pettorina rossa, ogni giorno si dirigeva da sola alla fermata dell’autobus per raggiungere il suo luogo preferito, il parco. Saliva a bordo come un normale passeggero, prendeva posto con educazione e scendeva alla fermata giusta, sotto lo sguardo divertito e affettuoso degli altri viaggiatori.

Il suo comportamento straordinario le aveva fatto guadagnare l’ammirazione degli autisti e dei cittadini. Molti speravano di incrociarla durante il tragitto per salutarla, accarezzarla o scattare una foto insieme. La sua routine era così nota che le è stata dedicata una pagina Facebook, che oggi conta oltre 120.000 follower.

Lutto a Seattle: Eclipse è morta nel sonno

La notizia della sua scomparsa è stata data dagli amministratori della sua pagina social, che hanno raccontato come Eclipse sia morta serenamente nel sonno lo scorso venerdì mattina, all’età di circa 10 anni. La notizia ha immediatamente suscitato commozione in tutta la comunità, con centinaia di messaggi di cordoglio da parte di fan, amici e semplici cittadini che avevano imparato ad amarla.

Il servizio di trasporto pubblico di Seattle, che in passato aveva accolto Eclipse nonostante il regolamento imponesse il guinzaglio ai cani, si è unito al saluto collettivo, ricordandola come un passeggero speciale che ha lasciato un segno indelebile.

L’idea di una statua per ricordarla

Molti utenti sui social hanno proposto di dedicarle una statua vicino alla fermata del bus che usava ogni giorno, per ricordare il suo spirito libero e il legame profondo tra animali e comunità. Anche se questa proposta non si concretizzasse, l’immagine di Eclipse resterà impressa nel cuore di tutti: quella di un cane indipendente e affettuoso che, con naturalezza e grazia, ogni giorno aspettava l’autobus per andare al parco, portando un sorriso a chiunque incontrasse.