Respinto da 30 cliniche e senza una diagnosi certa, un cucciolo malato è stato salvato da una dottoressa che ha deciso di coprire ogni spesa.
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Respinto da 30 cliniche, Bonnie il cucciolo salvato dalla veterinaria che ha pagato di tasca propria: “Senza cure sarebbe morta”

Respinto da 30 cliniche e senza una diagnosi certa, un cucciolo malato è stato salvato da una dottoressa che ha deciso di coprire ogni spesa.

Nessuna struttura lo accoglie: per Bonnie sembrava finita

Nel pieno dell’estate, ad Ann Arbor, nel Michigan, una famiglia disperata cercava aiuto per la propria cucciola: Bonnie, un American Pit Bull Terrier di pochi mesi, aveva smesso di mangiare, vomitava, era apatica e febbricitante. I suoi sintomi si aggravavano, ma ogni clinica veterinaria della zona – quasi 30 in tutto – ha rifiutato di accoglierla, adducendo vari motivi, tra cui l’impossibilità economica della famiglia di affrontare le spese sanitarie.

Ormai senza alternative, i proprietari di Bonnie hanno provato un’ultima carta: contattare la dottoressa Michele Forbes, proprietaria della clinica GP DVM e fondatrice della Spirit’s Legacy Fund, una piccola organizzazione non-profit che aiuta gli animali in difficoltà.

La decisione difficile: “Sapevo che avrebbe potuto morire”

«Era una scelta difficile», ha raccontato la veterinaria in un video condiviso sul suo profilo TikTok @Drforbeez, diventato virale nel giro di pochi giorni. Il costo stimato solo per le prime cure superava gli 8.500 dollari, ben oltre l’intero budget annuale della fondazione. Ma di fronte alla gravità della situazione, la dottoressa Forbes ha deciso di agire: ha coperto tutte le spese, rimettendoci di tasca propria.

«È stato stressante, ma sapevo che se non avessi fatto qualcosa, Bonnie non sarebbe sopravvissuta», ha dichiarato la dottoressa. Una decisione coraggiosa, che ha subito mobilitato anche il suo team.

Nessuna diagnosi certa, ma la cucciola ora sta bene

Nonostante non sia mai stata individuata con precisione la patologia che affliggeva Bonnie, le cure somministrate hanno funzionato. Dopo giorni di ricovero, monitoraggio continuo e farmaci mirati, la piccola ha iniziato a riprendersi: ha ripreso a mangiare, a camminare e a cercare il contatto umano.

«È frustrante non sapere cosa l’abbia colpita – ha ammesso la dottoressa – ma senza cure, sarebbe morta. E questo è quello che conta». Oggi, Bonnie è tornata a casa, coccolata dai suoi umani e costantemente monitorata.

Una storia di speranza che accende i social

Il gesto della veterinaria ha colpito profondamente il pubblico online. Il video che racconta la storia ha raccolto migliaia di commenti e condivisioni, molti dei quali lodano la scelta della dottoressa come esempio di dedizione e amore per gli animali, in un sistema sanitario veterinario che spesso lascia fuori chi non può permettersi di pagare.

In un momento in cui le cure per gli animali sono sempre più costose, storie come quella di Bonnie dimostrano quanto compassione e responsabilità possano fare la differenza.

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