I Cani e il loro mondo

Si lancia contro un cobra per salvare la sua padrona: Spike, il cane morto da eroe

Ha dato la vita per salvare la sua umana: Spike, un piccolo Yorkshire, ha ucciso un serpente velenoso per proteggere chi amava.

Un giorno qualunque, un gesto eroico

Per Louise Grobler, quella sembrava una giornata come tante altre. In piedi, intenta a parlare al telefono, non immaginava minimamente il pericolo che stava strisciando silenzioso verso di lei: un cobra velenoso, letale. Ma qualcuno lo ha visto prima che fosse troppo tardi. Qualcuno che non ha esitato neanche un secondo. Spike, il suo adorato Yorkshire Terrier di 10 anni, si è lanciato sul serpente con coraggio disumano – o meglio, sovrumano – riuscendo ad ucciderlo e a salvare la vita della sua padrona.

Il prezzo del coraggio

Ma il sacrificio è stato altissimo. Durante la lotta, il cobra è riuscito a mordere Spike, iniettandogli il suo veleno. Quando Louise ha realizzato ciò che era successo ed è corsa a chiedere aiuto, per Spike era già troppo tardi. Il veleno aveva fatto il suo corso. Il piccolo eroe era morto, con il nemico sconfitto ai suoi piedi.

La tragedia si è aggravata poco tempo dopo: anche Princes, l’altro cagnolino della famiglia, è stato morso da un serpente ed è deceduto. Due perdite devastanti per una famiglia che li aveva accolti e amati, e che ora li ricorda con dolore ma anche con profonda gratitudine.

L’amore che sfida la morte

Spike è stato sepolto nel giardino di casa, accanto al suo compagno Princes. Louise non dimenticherà mai lo sguardo del suo cane, il coraggio con cui ha affrontato un nemico mortale per salvarle la vita. “Mi ha salvata, è morto per me”, racconta commossa. Una frase che pesa come un macigno, ma che allo stesso tempo riassume tutto: la lealtà, l’amore, l’anima di un animale capace di sacrificarsi senza chiedere nulla in cambio.

Una storia che ha fatto il giro del web, aprendo il cuore di milioni di persone. E forse, di fronte a Spike, anche chi ancora pensa che gli animali non abbiano un’anima dovrebbe fermarsi e riflettere.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *