Era condannata a morire alle 12: Maya salvata tre ore prima dell’eutanasia, oggi corre felice tra le braccia di un bambino
A pochi minuti dalla morte, la sua vita è cambiata per sempre: Maya, il cane giudicato “inadottabile”, oggi conosce la dolcezza di una carezza.
Una foto, un amore e una corsa contro il tempo
Alle 12 in punto del 16 maggio, Maya avrebbe ricevuto l’iniezione letale. In fondo alla lista dei “cani adottabili” nel sovraffollato rifugio pubblico di Greenville County, in South Carolina, il suo destino sembrava segnato. Randagia, impaurita, classificata come “comportamento problematico”, Maya non ispirava fiducia. Era stata catturata solo dopo essere stata sedata, non perché aggressiva, ma per la paura.
Stephanie Melton, presidente dell’associazione Jasper’s Legacy Inc., ha però visto qualcosa in lei. “Mi sono innamorata solo guardando la sua foto”, ha detto. Ma per salvarla serviva un affidatario, qualcuno disposto ad accoglierla immediatamente.
Il tempo stringeva. Alle 9:08 del mattino, Stephanie chiama il rifugio: Maya ha finalmente una casa temporanea. Tre ore dopo, sarebbe stato troppo tardi.
Una nuova vita, un’anima che rinasce
Ad accogliere Maya è Kayla, esperta di comportamento canino con centinaia di recuperi alle spalle. Vive a Landrum ed è la persona giusta per restituire fiducia a chi ha conosciuto solo abbandono.
E Maya lo dimostra fin da subito. È gentile con i bambini, gioca con altri cani e persino con le farfalle. Ma è il video su TikTok a strappare lacrime a milioni di utenti: la si vede avvicinarsi con cautela al figlio di Kayla, poi si accoccola, cerca il contatto, si lascia andare. È amore, puro e semplice.
“I cani sanno perdonare, ci insegnano ogni giorno quanto siamo fortunati ad averli accanto” ha commentato Stephanie.
In attesa di una famiglia per sempre
Maya oggi è in affido, ma non ancora adottata. Kayla non potrà tenerla per sempre: il suo compito è salvare altri animali come lei. Ecco perché ora si cerca una famiglia definitiva, capace di darle il futuro che merita.
“Anche chi non può adottare – ricorda Stephanie – può fare la differenza: condividete storie, sostenete i rifugi locali, fate volontariato o una donazione. Maya è viva grazie a un gesto d’amore e a un messaggio arrivato all’ultimo secondo.”
Perché anche a pochi minuti dalla fine, può cominciare una nuova vita.