Cieco, sordo e anziano: Zebadee era finito in un rifugio dopo 12 anni in famiglia. Oggi ha ritrovato l’amore grazie a una gara di solidarietà.
Era un post come tanti, ma ha smosso migliaia di cuori. A pubblicarlo è stato il rifugio Many Tears Rescue, nel Regno Unito, che a maggio ha condiviso la struggente storia di Zebadee, un cane di 12 anni, quasi cieco e sordo, appena accolto nella struttura. A consegnarlo ai volontari era stata la sua anziana proprietaria, una donna di 92 anni che, ormai non più in grado di prendersene cura, aveva dovuto prendere la decisione più dolorosa della sua vita.
“Zebadee non ha fatto nulla di male. Nemmeno la sua padrona. Ma a 92 anni non poteva più garantire le cure che lui meritava”, scrivono i volontari nel post, accompagnando il messaggio con immagini che ritraggono il cane mentre riceve coccole o dorme, ignaro del destino che lo aveva separato dalla sua casa.
Il messaggio ha colpito nel segno. “Immaginate di trascorrere tutta la vostra vita in una casa piena d’amore, per poi ritrovarvi da soli in un box freddo”, continuava l’appello. Il tono sincero e disperato ha generato una reazione immediata: oltre 30 richieste di adozione in meno di ventiquattro ore, e migliaia di messaggi da parte di utenti commossi e indignati.
“Camminare davanti al suo box spezza il cuore – scrivono i volontari – Nessun cane dovrebbe vivere in un rifugio, ma per uno come Zebadee, che ha conosciuto solo casa e amore, è davvero un incubo.”
Tra i commenti, molti hanno pensato non solo al dolore del cane, ma anche alla sofferenza della sua padrona. “È straziante per entrambi”, ha scritto un’utente. “Un atto di amore e coraggio, lasciarlo per assicurargli una vecchiaia serena”, ha aggiunto un’altra.
Oggi Zebadee non è più solo. Dopo la valanga di affetto ricevuta online, è stato accolto da una nuova famiglia che gli ha aperto le porte della propria casa. I volontari hanno confermato con commozione che ora vive in un ambiente sereno, circondato da amore e attenzioni, e può finalmente godersi la vecchiaia con dignità.
Una storia che, pur nata da una rinuncia dolorosa, si è trasformata in una testimonianza di umanità e solidarietà. E che dimostra quanto l’amore, anche per un cane anziano e malandato, possa sempre fare la differenza.
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