Una famiglia del New Mexico viene fermata dalla polizia mentre corre verso un veterinario d’urgenza. Pistole puntate e manette: il cane non sopravvive.
Era una corsa contro il tempo per salvare Stella, un goldendoodle di 7 anni investito da un’auto, ma si è trasformata in un incubo. La famiglia Albrecht, residente a Bernalillo, New Mexico, stava cercando di raggiungere una clinica veterinaria aperta 24 ore su 24 dopo che il cane era stato travolto mentre rincorreva un gatto. Stella sanguinava copiosamente dalla bocca, e non c’era un attimo da perdere.
Mentre erano in viaggio, l’auto è stata intercettata da una pattuglia della polizia. Il conducente, padre di famiglia, si è subito fermato convinto che, spiegando la situazione, avrebbe ricevuto supporto. Ma così non è stato. Secondo il loro racconto, e come confermato dai filmati successivi, l’agente è sceso dall’auto puntando l’arma alla testa dell’uomo, ordinandogli di inginocchiarsi al centro della carreggiata. Accanto, la moglie stringeva Stella tra le braccia, insanguinata e in fin di vita, mentre il figlio 16enne assisteva attonito.
La scena è stata documentata sia dalla bodycam dell’agente che dal cellulare della famiglia: l’uomo in ginocchio sotto tiro, la madre e il figlio terrorizzati e anche loro minacciati con le armi dai poliziotti sopraggiunti in rinforzo. Tutto questo, senza che nessuno degli agenti si avvicinasse al veicolo per verificare cosa stesse accadendo realmente.
Solo dopo alcuni minuti, un agente arrivato in supporto ha notato il sangue e si è finalmente avvicinato all’auto, constatando le gravi condizioni del cane. A quel punto ha ordinato di liberare l’uomo e consentito alla famiglia di riprendere la corsa verso la clinica.
Purtroppo, Stella è morta poco dopo l’arrivo, e non è chiaro se un intervento tempestivo avrebbe potuto salvarla. Ma per la famiglia resta la convinzione che sì, un ritardo di quei minuti, causato da una gestione eccessiva e sproporzionata del controllo stradale, potrebbe averle tolto l’unica possibilità di sopravvivenza.
La famiglia Albrecht ha presentato denuncia contro il dipartimento di polizia di Bernalillo, accusando gli agenti di abuso di potere, e di averli trattenuti ingiustificatamente, compromettendo le speranze di salvezza del loro cane. “Siamo stati trattati come criminali solo per aver superato il limite di velocità, quando in realtà cercavamo di salvare una vita”, affermano.
La risposta delle autorità, secondo quanto riportato dall’emittente KRQE, è stata finora assente. Nessuna nota ufficiale è stata diffusa, né commenti sul comportamento degli agenti coinvolti, alimentando lo sdegno e l’amarezza della famiglia, già segnata dalla perdita.
Stella non c’è più, ma i suoi padroni chiedono che la sua storia serva da monito. Perché dietro ogni corsa disperata, ogni comportamento apparentemente scorretto, può esserci una vita da salvare.
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