Benji, abbandonato in una scatola con una zampa amputata: ora sogna una nuova famiglia
Un piccolo Yorkshire lasciato di notte davanti a un rifugio, ferito e solo. Salvato da volontari, oggi è pronto a rinascere con una nuova famiglia.
Un ritrovamento che spezza il cuore
Davanti al Wake County Animal Center di Raleigh, in Carolina del Nord, qualcuno ha abbandonato una scatola di cartone. I volontari, allertati da un passante, si sono avvicinati e hanno trovato dentro un minuscolo Yorkshire Terrier, immobile, infreddolito e ricoperto di escrementi. Era stato lasciato lì durante la notte, esposto alla pioggia e al buio, senza possibilità di fuggire o cercare aiuto.
Il piccolo aveva solo due anni e pesava poco più di due chili, ma il suo corpicino raccontava un passato fatto di dolore e incuria: una zampa anteriore amputata, l’altra posteriore fratturata. Eppure, quando una volontaria si è chinata su di lui, lui ha risposto con una leccata lieve, come a dire: “Grazie per essere arrivata”.
Dall’abbandono alla speranza
Il cagnolino è stato immediatamente affidato all’associazione Perfectly Imperfect Pups, che si occupa di animali con disabilità. La direttrice, Nicole Kincaid, ha preso in carico il caso e ha ordinato un intervento ortopedico d’urgenza per salvare la zampa posteriore.
“Forse chi lo ha lasciato non poteva affrontare le spese mediche”, ha ipotizzato Kincaid. “Ma abbandonarlo così, senza alcuna protezione, è stato crudele. In quelle condizioni, poteva morire nel silenzio”.
Benji, anima gentile pronta a rinascere
L’intervento è riuscito e Benji – così è stato chiamato – ha iniziato la sua nuova vita in una casa famiglia. Nonostante le sue disabilità, ha dimostrato un temperamento affettuoso e fiducioso. Ama il contatto umano, va d’accordo con gli altri cani, cerca coccole e conforto. Dorme sereno nella sua cuccia, e appena può, chiede una carezza.
Oggi Benji è pronto per l’adozione. Ha completato il ciclo di vaccinazioni e aspetta soltanto una famiglia capace di amare anche le sue fragilità, di vedere oltre le cicatrici, di dargli quella stabilità che non ha mai conosciuto.