Dopo aver perso la figlia alla ventitreesima settimana, Arianna ha ricevuto conforto da chi meno se lo aspettava: il suo cane Charli, entrato in ospedale per starle accanto.
Arianna, 29 anni, del Delaware, ha vissuto il dolore più grande che una madre possa immaginare: alla ventitreesima settimana di gravidanza, ha perso la sua bambina. Ricoverata per giorni in ospedale, devastata dal lutto e dalla fragilità fisica ed emotiva, la giovane continuava a chiedere una sola cosa: vedere il suo cane Charli. Non si tratta di un cane da terapia, ma per Arianna è molto più di questo. È, come lei stessa dice, “il mio cane dell’anima”.
Dopo tre giorni di ricovero, i medici hanno deciso di concedere un’eccezione: Charli ha potuto raggiungere il letto della sua padrona. Il video di questo momento, pubblicato da Arianna su Instagram, è diventato virale. La piccola Charli, incrocio tra Shih Tzu e Bichon Frisé, è saltata sul letto e si è accoccolata accanto a lei, restando immobile, vigile, silenziosa. Un gesto semplice, ma carico di empatia e protezione.
Arianna ha sentito un sollievo immediato: “Anche se avevo accanto medici e persone care, è stata lei a farmi sentire meno sola”, ha raccontato con la voce rotta.
Charli ha sempre avuto la capacità di percepire il dolore della sua umana. “Anche se è piena di energia, quando mi vede triste si siede accanto a me, in silenzio”, ha detto Arianna. E così è stato anche questa volta. “Lei sapeva che avevo bisogno di lei. Ha sentito quanto ero spaventata. Poi ha sentito il mio dolore”, ha scritto Arianna nella didascalia del video.
Sul profilo @charlii.quinn, dove spesso compaiono immagini leggere di Charli con le orecchie tinte di rosa, questa volta si è raccontato qualcosa di più profondo: la potenza silenziosa dell’amore animale in un momento di assoluta vulnerabilità.
I cani sono dotati di una sensibilità straordinaria. Durante la gravidanza, molti diventano più affettuosi, protettivi, grazie alla loro capacità olfattiva di rilevare i cambiamenti ormonali. Ma è dopo la perdita che molti di loro mostrano un’empatia silenziosa ma potente. Charli non ha avuto bisogno di addestramento: ha sentito tutto. E in quel silenzio condiviso, ha saputo essere ciò che Arianna non sapeva di avere bisogno: una presenza autentica, empatica, viva.
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