Legate con una catena e lasciate morire: due cagnoline salvate da una nuova vicina

Abbandonate senza cibo né acqua nel cortile di una casa disabitata, le due cucciole sono state soccorse da una donna che si è appena trasferita.

Il salvataggio provvidenziale: due vite strappate all’abbandono

Una scoperta drammatica quella fatta da una donna poco dopo essersi trasferita in una nuova casa. Affacciandosi sul cortile dell’abitazione confinante, ormai abbandonata, ha notato qualcosa di strano: guaiti e occhi spaventati dietro una rete arrugginita. Incuriosita e allarmata, si è avvicinata e ha scoperto una cagnetta legata con una catena, senza acqua né cibo, visibilmente malnutrita e ferita.

Ma non era sola.

Solo entrando nel cortile, la donna ha capito che le cagnoline abbandonate erano due, entrambe meticce dal manto marroncino, legate e dimenticate sotto il sole cocente in condizioni al limite della sopravvivenza.

Dal cortile della disperazione alla clinica veterinaria: la rinascita

La donna ha subito dato acqua e cibo alle cagnoline e le ha slegate, decidendo di portarle in una clinica veterinaria. I medici le hanno trovate in uno stato avanzato di debilitazione, con ferite infette e segni evidenti di maltrattamenti. Le due piccole sono state curate con attenzione e sottoposte a un percorso di riabilitazione fisica.

Il tutto è stato documentato in un video pubblicato sul canale YouTube The Penguin, con il titolo: «Il cucciolo abbandonato del mio vicino continuava a guardarmi ogni giorno nella speranza di salvare la sua sorellina». Le immagini toccanti hanno rapidamente raccolto migliaia di visualizzazioni e commenti commossi da parte di utenti da tutto il mondo.

Una nuova vita insieme alla loro salvatrice

Dopo settimane di cure, le due cagnoline hanno ripreso peso e forza, e hanno mostrato un’inaspettata voglia di vivere. La donna che le ha salvate ha deciso di adottarle entrambe, offrendo loro per la prima volta una casa sicura, amore e dignità. Un finale commovente per una storia che avrebbe potuto concludersi in tragedia.

Il loro salvataggio è un potente promemoria: anche un solo sguardo può essere una richiesta d’aiuto.

Emanuele Larocca

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