Il micio Fred è stato ritrovato dopo dodici mesi grazie al microchip, ma chi lo aveva accolto si è opposto al ritorno con la sua vera padrona.
Per oltre dodici mesi Debbie Pearson, residente nella contea di Shropshire, in Inghilterra, ha vissuto con il cuore spezzato. Il suo gatto Fred era sparito senza lasciare tracce, e nonostante le ricerche disperate e le segnalazioni, nessuna notizia era mai arrivata. Alla fine, temendo il peggio, aveva creduto che il suo amato micio fosse morto.
Poi, a sorpresa, un messaggio ha cambiato tutto. L’azienda responsabile del microchip di Fred le ha comunicato che il gatto era vivo. Ma c’era un problema: Fred era stato trovato e trattenuto da terze persone, che si rifiutavano di restituirlo alla sua legittima proprietaria.
Secondo il racconto di Debbie, dopo la comunicazione ricevuta dall’azienda, era stata lei a contattare chi teneva Fred, convinta che si sarebbe trattato di una restituzione naturale e affettuosa. Ma la risposta è stata tutt’altro che amichevole: i “nuovi proprietari” non avevano alcuna intenzione di separarsi dal gatto, nonostante fosse microchippato e registrato a nome della donna.
In un primo momento anche l’azienda si è rifiutata di rivelare l’esatta posizione del micio, rendendo ancora più complesso il ricongiungimento. Solo grazie all’intervento della Polizia locale è stato possibile intervenire con decisione e risolvere il caso, riportando il gatto a casa.
Le dinamiche, secondo quanto emerso, non avrebbero nulla a che vedere con negligenze da parte della padrona. La sparizione di Fred non sarebbe avvenuta per disattenzione, ma per l’azione deliberata di soggetti esterni che, probabilmente, lo avevano trattenuto sin dall’inizio.
La storia, che ha appassionato migliaia di utenti sui social tra il 16 e il 28 maggio, si è conclusa positivamente. In serata, proprio il 28 maggio, Fred è stato finalmente riconsegnato tra le braccia della sua mamma umana. Le immagini pubblicate da Debbie Pearson mostrano un gatto sereno, accoccolato accanto a un altro micio, già ambientato nella casa che era stata la sua da sempre.
La donna ha ringraziato pubblicamente le autorità che si sono attivate per far valere i suoi diritti e ha raccontato tutta la vicenda con emozione, tra gratitudine e sollievo. “È stato un lungo anno. Ma ora siamo di nuovo insieme”, ha scritto.
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