Per 11 anni Lilla ha vissuto chiusa su un balcone, ignorata e maltrattata. Ora i suoi padroni vogliono disfarsene perché “è diventata un peso”.
I Cani e il loro mondo

Chiusa per 11 anni su un balcone: i padroni si liberano di Lilla come fosse spazzatura

Per 11 anni Lilla ha vissuto chiusa su un balcone, ignorata e maltrattata. Ora i suoi padroni vogliono disfarsene perché “è diventata un peso”.

Undici anni da invisibile, confinata su un balcone

Lilla non ha mai conosciuto cosa significhi davvero avere una casa. Ha vissuto per undici lunghi anni nello stesso appartamento, ma mai una volta ha avuto il privilegio di sentirsi amata. Per i suoi umani non era una compagna di vita, ma una semplice presenza tollerata, relegata a un balcone di pochi metri quadrati, esposta al caldo d’estate, al gelo d’inverno, al vento, alla pioggia e alla solitudine.

Non un tappeto su cui dormire, non una passeggiata, non una carezza. Nessun gioco, nessuna parola dolce. Solo acqua, cibo e rimproveri. Quando sporcava il suo minuscolo spazio, veniva punita. Lilla era considerata un fastidio, non un membro della famiglia. E adesso, dopo 11 anni di silenzioso dolore, i suoi padroni hanno deciso che non la vogliono più.

“Non la vogliamo più”: l’ultimo insulto a una vita dimenticata

Il messaggio è arrivato improvviso, gelido come tutta la vita di Lilla: i proprietari hanno chiamato una volontaria, comunicando che non avrebbero più voluto occuparsi del cane. Anche tenerla sul balcone, evidentemente, era troppo sforzo.

Il dolore provato dalla volontaria, accorsa per salvare la cagnolina, è stato forte quanto la rabbia. “Non l’hanno mai voluta” scrive nell’appello pubblicato sui social, accompagnato da foto e parole che spezzano il cuore. Nessun cane merita una vita simile, men che meno dopo una fedeltà lunga undici anni vissuta in silenzio, senza chiedere nulla in cambio.

Un nuovo inizio per Lilla, ma il tempo stringe

Oggi Lilla ha 11 anni, è stanca, ma non ha mai perso la dolcezza nel suo sguardo. È timida, abituata a non chiedere nulla, ma pronta ad accogliere l’amore che non ha mai ricevuto. Il suo appello è stato condiviso da decine di utenti e volontari, tutti determinati a trovarle una nuova famiglia.

Una vera casa, con un tappeto, una ciotola pulita, una voce amica e, soprattutto, una porta che si apre, non una che la rinchiude. Una seconda possibilità che possa riscattare una vita fatta di assenza, indifferenza e ingiustizia.

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