Un cane li sceglie in Marocco, sei mesi dopo diventa parte della famiglia
Durante un trekking sulle montagne dell’Atlante, la famiglia McIntyre incontra un cane ferito. Sei mesi dopo, Azul vola negli Usa per iniziare una nuova vita.
L’incontro tra le montagne dell’Atlante
Era Natale quando la famiglia McIntyre, originaria di Boise, Idaho, ha incontrato il cane destinato a cambiare le loro vite. Durante un’escursione sulle montagne dell’Atlante, a oltre 8.000 chilometri da casa, un randagio con la zampa ferita li ha seguiti per ore, nonostante il terreno difficile. “Lui è l’immagine speculare del nostro cane, Bodhi – ha raccontato Aidan McIntyre a The Dodo –. Lo abbiamo soprannominato ‘il Bodhi marocchino’”. La famiglia gli ha dato da bere, lo ha chiamato Azul (che in berbero significa “ciao”) e ha sentito di essere stata “scelta” da lui. Alla fine del trekking, dopo 8 chilometri, il cane li ha seguiti fino all’hotel, dove è scattata la decisione: Azul sarebbe diventato parte della famiglia.
Dal rifugio in Marocco alla lunga attesa
Grazie al supporto della direttrice dell’hotel, i McIntyre hanno affidato Azul al Ranch Beldi Sterilisation, un’associazione non profit che si occupa dei randagi destinati all’adozione all’estero. Qui è stato vaccinato, sterilizzato e curato per quasi sei mesi, mentre la famiglia organizzava l’importazione negli Stati Uniti tramite la società texana Airpets International. Non è stato semplice: la burocrazia, il rischio rabbia e i voli cancellati hanno reso l’impresa ancora più complessa. Quando il primo viaggio è saltato a luglio 2025, Aidan è tornato in Marocco di persona. Finalmente, nei giorni scorsi, lui e Azul hanno volato da Casablanca a Washington D.C., affrontando controlli e dogane, per poi proseguire in auto fino all’Idaho.
Il nuovo inizio in Idaho
L’arrivo a Boise è stato un momento di pura emozione. Azul ha conosciuto subito Bodhi e l’altro cane di famiglia, Renzo: “Li ha salutati entrambi con annusate e coda scodinzolante”, ha ricordato McIntyre. Ora il cane sta imparando, con l’aiuto di un educatore cinofilo, a vivere come animale di casa. La sua salute è migliorata, il suo carattere si è aperto e ogni giorno sembra una scoperta. “Per la nostra famiglia, il suo arrivo è stato irreale – ha concluso McIntyre –. Le montagne che abbiamo mosso e la pazienza che abbiamo raccolto hanno dato i loro frutti. Abbiamo provato sollievo, orgoglio, amore e gratitudine per chi ha reso possibile una vita sicura e buona per lui”.