Ogni settimana andava a trovarla sulla sua tomba. Dopo aver perso anche la nonna adottiva, Pocho si è lasciato andare ed è volato al Ponte dell’Arcobaleno.
Lo chiamavano “il cane del cimitero”. Per ben 16 anni, Pocho ha camminato con passo lento ma deciso fino al luogo dove riposava la sua mamma umana, Luisa, che lo aveva accolto quando era così piccolo da poter stare in un palmo di mano. Purtroppo, la donna era scomparsa appena due mesi dopo averlo adottato, ma lui non l’aveva mai dimenticata. Ogni settimana, senza saltare un appuntamento, si recava sulla sua tomba per portarle la sua presenza silenziosa, il suo amore fedele.
Dopo la morte di Luisa, a prendersi cura di Pocho era stata la madre della donna, che lo aveva cresciuto con dedizione e affetto, diventando per lui una seconda mamma e il suo rifugio sicuro. Ma lo scorso mese anche lei è venuta a mancare all’improvviso. Per il cane, già anziano e stanco, è stato un dolore troppo grande da sopportare. La perdita della sua seconda figura di riferimento lo ha spezzato e, giorno dopo giorno, ha iniziato a lasciarsi andare.
Dopo sedici anni di amore e fedeltà, Pocho si è spento raggiungendo il Ponte dell’Arcobaleno, dove ora può correre felice accanto alle sue due mamme, quelle che hanno rappresentato tutta la sua vita. La sua storia lascia un messaggio potente e indelebile: l’amore di un cane per il suo umano non conosce tempo, né confini. È eterno, puro, incondizionato. Un amore che, anche nella morte, continua a brillare.
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