Un addio che non è un addio: il ricordo di un amico a quattro zampe che ora corre libero oltre il Ponte dell’Arcobaleno.
Oggi la casa è vuota. Nessun abbaio, nessun passo sul pavimento. Il guinzaglio rimane appeso al suo posto, la ciotola è asciutta, e il cuore fatica a reggere il peso dell’assenza. Non c’è stato nemmeno il tempo per un vero addio, solo un vuoto improvviso, capace di togliere il respiro.
Eppure, oltre il dolore, oltre le lacrime, c’è un luogo che la speranza continua a disegnare: il Ponte dell’Arcobaleno. Un sentiero di luce e colori, dove il tempo non conosce più catene. Laggiù corri libero, senza dolore né fatica, con il vento che ti accarezza il muso e la terra che torna a vibrare sotto le tue zampe.
In quella radura illuminata dal sole ci sono già loro: i compagni di giochi che un tempo hanno riempito la mia vita. Il gatto che faceva le fusa sul petto, il coniglietto che si addormentava tra le mani, lo spaniel dal sorriso storto e il furetto che amava nascondersi. Tutti insieme, saltano e ti chiamano: “Ti stavamo aspettando!”.
Io resto su questa riva, con il dolore del vuoto che hai lasciato, ma con la certezza che un giorno ti vedrò corrermi incontro di nuovo. Fino ad allora, terrò stretta la tua memoria come la più preziosa delle carezze.
Hai attraversato il ponte, ma non hai mai lasciato il mio cuore.
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