Un imprenditore giapponese, salvato dal suo cane in un momento disperato, oggi dedica la vita a curare animali difficili e abbandonati.
Dodici anni fa, in Giappone, Hirotaka Saito sembrava avere tutto: un’azienda di successo, una casa confortevole e una Ferrari rossa fiammante in garage. Ma la crisi economica spazzò via le sue certezze, portando al fallimento della sua attività e a un baratro personale da cui non vedeva via d’uscita. Disperato, aveva deciso di mettere fine alla sua vita. Stava per uscire di casa per l’ultimo viaggio quando accadde l’inaspettato: il suo cane, un esemplare di oltre 70 chili, si piazzò davanti alla porta, abbaiando e impedendogli di uscire. Quel gesto, semplice ma determinato, gli fece capire che non era solo. Ed è grazie a quel momento che tutto cambiò.
Poco dopo, Saito prese una decisione radicale: vendere la Ferrari e investire il ricavato in un progetto che unisse amore e necessità. Fondò uno dei primi rifugi al mondo dedicati a cani difficili e traumatizzati, animali spesso abbandonati perché giudicati “pericolosi” o troppo aggressivi. Nel suo rifugio, chiamato Wansfree e situato a Fujimori, non ci sono gabbie punitive né addestramenti violenti: c’è solo pazienza, rispetto e la volontà di dare una seconda chance. Oggi, a 54 anni, ospita oltre 40 cani provenienti da tutto il Paese, e sogna di arrivare a 300 entro il 2028.
Ogni giorno, insieme ai suoi due cani Neneji e Torajiro, Saito lavora con animali che mordono, ringhiano o si chiudono nella paura. Per proteggerlo indossa anche tre paia di guanti, ma nessun morso è mai riuscito a farlo desistere. “Un cane mi ha salvato la vita, ora tocca a me salvarli”, scrive spesso sui social, ispirando migliaia di persone. Il suo obiettivo è chiaro: trasformare la paura in fiducia, l’aggressività in affetto, dimostrando che la gentilezza può cambiare tutto. “La nostra organizzazione non pratica la reclusione e la disciplina violenta comuni ai cani mordaci. Anche se ci vuole tempo, siamo in grado di dare una nuova casa ai cani dopo aver corretto il loro comportamento. Vogliamo creare un luogo sacro dove inizia un futuro più gentile. Crediamo che la gentilezza sia l’unica magia che possa salvare il futuro della Terra e creare una società pacifica e senza conflitti”.
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