Abbandonato in stazione legato a una valigia, Kai trova finalmente chi non lo lascerà mai più

Abbandonato davanti a una stazione con una valigia, il cane Kai è stato adottato da Ian Russell dopo una storia che ha commosso il mondo.

L’abbandono che ha spezzato il cuore del mondo

Quando i passanti della stazione ferroviaria di Ayr, vicino Glasgow, hanno visto un cane legato a una ringhiera accanto a una piccola valigia, non potevano credere ai loro occhi. Dentro quella valigia c’erano un cuscino, una ciotola, un giocattolo e un po’ di cibo. Al suo fianco, un cane dall’aria malinconica, un incrocio tra Kai e Shar Pei, rimasto solo nel freddo dell’inverno scozzese. L’immagine di quel cane abbandonato, con lo sguardo triste e la valigia accanto, ha fatto il giro del mondo, diventando il simbolo dell’abbandono ma anche della speranza.

Le autorità hanno immediatamente avviato le indagini. Grazie al microchip, sono riuscite a risalire al vecchio proprietario, che però aveva venduto il cane due anni prima. La nuova padrona, rintracciata poco dopo, ha dichiarato di essere stata ingannata: credeva di aver acquistato un cane di razza Kai pura, ma quando ha scoperto che si trattava di un meticcio, lo ha lasciato in stazione. Una giustificazione che, ovviamente, non ha attenuato la gravità del gesto.

Una valanga di amore da tutto il mondo

La storia di Kai ha commosso milioni di persone. Il rifugio Glasgow SPCA, dove il cane è stato portato dopo il ritrovamento, ha ricevuto migliaia di chiamate da ogni parte del mondo: dagli Stati Uniti alle Filippine, tutti volevano offrirgli una nuova casa. Il cane, che doveva sottoporsi anche a un piccolo intervento chirurgico per un problema alle palpebre, è stato letteralmente sommerso da offerte di aiuto e donazioni.

Ma tra i tantissimi candidati, uno solo è riuscito a conquistare la fiducia dei volontari: Ian Russell, un uomo che aveva da poco perso il suo dalmata e che cercava un nuovo amico a quattro zampe da amare.

La rinascita accanto a Ian Russell

Non volevo solo adottare Kai perché famoso, ma perché aveva bisogno di qualcuno che credesse in lui”, ha raccontato Ian con emozione. Gli operatori del rifugio hanno spiegato che la scelta è caduta su di lui perché, fin dall’inizio, aveva dimostrato pazienza, consapevolezza e desiderio di riabilitare il cane con amore e responsabilità.
Da quando ha messo piede nella sua nuova casa, Kai è rinato: gioca, corre, dorme sereno e finalmente sorride. La sua valigia, simbolo del passato, è ora solo un ricordo lontano. Al suo posto, una cuccia calda e un cuore che batte solo per lui.

Lascia un commento