A soli cinque anni, Debo stava per essere abbattuto dai suoi padroni. Ma grazie ai veterinari e a un’associazione, oggi il Pitbull ha una nuova vita.
Un cane condannato per un’infezione curabile
Aveva solo cinque anni, ma il suo aspetto fragile e provato faceva pensare a un cane anziano. Il protagonista di questa storia, un Pitbull di nome Debo, è arrivato in condizioni disperate al Lesslie Animal Hospital di Rock Hill, in South Carolina. I suoi padroni si erano rifiutati di pagare un intervento chirurgico per curare un ascesso vicino all’occhio e, invece di aiutarlo, avevano chiesto ai veterinari di sopprimerlo. “Il cane è stato portato in condizioni orribili presso la clinica. Aveva un’infezione agli occhi e i vermi nelle orecchie”, ha raccontato Suzanne, vicepresidente dell’associazione Carolina Big Hearts Big Barks Rescue.
Il rifiuto dei veterinari e la catena di solidarietà
I medici del centro veterinario si sono categoricamente opposti all’idea della soppressione. Sapevano che Debo poteva guarire con le cure adeguate e meritava una seconda possibilità. Così hanno contattato l’associazione animalista locale, che ha subito lanciato una raccolta fondi per sostenere le spese mediche del cane. In poco tempo, grazie alla generosità di decine di utenti sui social, è stato possibile coprire i costi dell’operazione e garantire a Debo settimane di ricovero e cure specialistiche. La solidarietà online si è trasformata in un’ondata di affetto che ha raggiunto migliaia di persone, commosse dalla sua storia.
Una nuova vita piena di amore
Dopo la guarigione, il Pitbull ha iniziato la sua rinascita. Ha recuperato peso, energia e fiducia negli esseri umani. I volontari dell’associazione si sono impegnati per trovargli una famiglia amorevole e, in breve tempo, la richiesta di adozione tanto attesa è arrivata. “Il veterinario sapeva che il cane poteva essere curato e che meritava una seconda opportunità”, ha ribadito Suzanne. Oggi Debo vive finalmente circondato dall’amore e dalle attenzioni che gli erano sempre mancate. La sua storia ricorda quanto sia importante credere nelle seconde possibilità, soprattutto quando si tratta di vite innocenti come la sua.