Una donna di 96 anni, Margory, adotta Jack, un cane anziano rimasto solo, scegliendo di condividere con lui l’ultima parte della vita tra passeggiate e affetto.
L’incontro tra Margory e Jack dopo una doppia perdita
È una storia semplice e potente, che sta facendo il giro del web per la sua forza silenziosa. Margory, 96 anni, aveva perso durante la quarantena il suo cane, il compagno di una vita fatta di abitudini lente e affetto quotidiano. Dall’altra parte c’era Jack, un cane anziano di 17 anni, rimasto senza proprietario e destinato a trascorrere gli ultimi anni in un canile. Due esistenze segnate dalla stessa assenza si sono incontrate grazie a un’adozione che ha ribaltato ogni logica legata all’età. Quando Margory ha visto Jack sul sito di Dogs Trust, non ha avuto dubbi. “Ho avuto cani per la maggior parte della mia vita, e quando ho visto Jack sul sito di Dogs Trust ho capito immediatamente che era il cane adatto a me”. La scelta è stata immediata, dettata non dall’impulso ma dalla consapevolezza di chi conosce il valore della compagnia negli anni che rallentano.
Passeggiate lente e una quotidianità condivisa
Oggi Margory e Jack trascorrono le giornate insieme, scandite da lunghe passeggiate e gesti ripetuti che diventano conforto. Essendo un cane anziano, Jack non rincorre altri animali, non tira al guinzaglio, non ha l’irruenza dei cuccioli. Un dettaglio che rende la convivenza serena e perfettamente compatibile con i ritmi della 96enne. Ogni uscita è un momento condiviso, senza fretta, senza sforzi eccessivi. Un equilibrio naturale, nato proprio dall’età avanzata di entrambi. “Quando ho scoperto che era un cane anziano ero ancora più sicura di dovermene prendere cura perché non poteva passare l’ultima parte della sua vita in un canile”, ha spiegato Margory, chiarendo che la scelta non è stata un ripiego, ma un atto voluto e profondamente sentito.
Un messaggio sull’adozione degli animali anziani
La storia di Margory e Jack è diventata anche un messaggio rivolto a chi è alla ricerca di un animale da adottare. La donna invita a guardare con occhi diversi i cani più anziani, spesso ignorati nei rifugi. Secondo Margory, questi animali si abituano più velocemente ai nuovi proprietari, sono generalmente più calmi, affettuosi e meno impegnativi nella gestione quotidiana. Un consiglio nato dall’esperienza diretta, non da una teoria. Oggi Jack non è più un cane in attesa, e Margory non è più sola. Condividono lo stesso tempo della vita, fatto di giorni lenti, presenza reciproca e silenziosa compagnia, senza promesse e senza clamore, ma con la certezza di non attraversare da soli l’ultimo tratto del cammino.