Scomparso per una notte intera, è stato ritrovato grazie al fiuto della madre. Per liberarlo sono serviti cinque pompieri e un lungo intervento nei boschi.
La scomparsa e la ricerca nei boschi di Lake Winola
È scomparso domenica sera, senza lasciare tracce, facendo scattare l’allarme nella sua famiglia. Brandy, Golden Retriever di appena otto mesi, non è rientrato a casa e le ricerche sono iniziate subito. La proprietaria, Nadia Delicati, residente a Lake Winola, in Pennsylvania, ha passato ore a chiamarlo, senza ricevere alcuna risposta. Il silenzio del cucciolo ha reso la situazione ancora più angosciante. La mattina successiva, non avendo notizie, Nadia Delicati ha preso una decisione istintiva: tornare nei boschi insieme alla madre di Brandy, affidandosi al suo fiuto. È stata proprio lei a guidare la proprietaria lungo un percorso preciso, come se sapesse esattamente dove cercare. Dopo alcuni minuti di cammino, il drammatico ritrovamento. Brandy era vivo, ma intrappolato in una posizione che gli rendeva impossibile chiedere aiuto.
La testa incastrata e l’impossibilità di abbaiare
Il cucciolo era rimasto con la testa conficcata in un piccolo buco sotto un masso. Una posizione estremamente pericolosa, che non gli permetteva di muoversi né di abbaiare. Il resto del corpo era bloccato contro la roccia, costretto in una postura innaturale che gli ha impedito di liberarsi autonomamente. Nonostante fosse cosciente, Brandy non riusciva a reagire ai richiami della proprietaria. La scena ha immediatamente fatto capire la gravità della situazione. Senza strumenti adeguati e temendo di peggiorare le condizioni del cane, Nadia Delicati ha chiamato i Vigili del fuoco e la Polizia della contea. L’area boschiva e la posizione del masso hanno reso l’intervento particolarmente complesso. Ogni movimento sbagliato avrebbe potuto causare ulteriori danni al cucciolo, rimasto intrappolato per ore senza acqua né possibilità di muoversi.
L’intervento dei pompieri e il salvataggio dopo venti ore
Cinque pompieri sono intervenuti sul posto, avviando un’operazione durata quasi venti ore. In un primo momento hanno cercato di allargare con cautela il foro nella roccia dove Brandy aveva la testa incastrata. Successivamente, con attrezzature specifiche, hanno sollevato la grande pietra, lavorando lentamente per evitare scosse improvvise. Solo al termine di un intervento lungo e delicato il cucciolo è stato finalmente liberato. Brandy è apparso visibilmente provato, stanco e dolorante, ma vivo. Fortunatamente non ha riportato ferite gravi. I controlli hanno evidenziato soltanto un po’ di dolore alle zampe, dovuto alla posizione forzata mantenuta per molte ore. Il cane è stato affidato subito alle cure della proprietaria. L’episodio si è concluso senza conseguenze gravi, grazie all’intuito della madre del cucciolo e alla tempestività dei soccorsi.