Entrato per adottarne uno solo, ne è uscito con due gattini inseparabili: Mimì e Cocò, uniti da un legame così forte da rendere impossibile separarli.
La scelta iniziale e quel pregiudizio difficile da superare
L’ingresso nel gattile aveva un obiettivo preciso: adottare un gatto. La scelta era già fatta, quasi per esclusione. Il bianco sembrava la soluzione più semplice, anche perché in casa c’era un pregiudizio difficile da scalfire, quello verso i gattini neri. Un’idea diffusa, irrazionale, ma presente. Così lo sguardo si era posato subito su quel piccolo batuffolo chiaro, apparentemente tranquillo, pronto a iniziare una nuova vita lontano dalle gabbie.
Ma già dai primi minuti qualcosa non tornava. Il gattino bianco non si muoveva mai da solo. Accanto a lui, sempre incollato come un’ombra, c’era un gattino nero. Non dormivano separati, non mangiavano separati, non si allontanavano neppure di pochi centimetri. Era evidente che non si trattava di semplice compagnia: tra quei due c’era un legame profondo, istintivo, che non aveva bisogno di spiegazioni.
Il momento della separazione e il pianto che ha cambiato tutto
Quando è arrivato il momento di prendere in braccio il gattino bianco, la scena ha parlato da sola. Appena sollevato, ha cominciato a piangere e miagolare disperatamente. Non era paura dell’uomo, né disagio per l’ambiente nuovo. Era la separazione. Il gattino nero ha reagito nello stesso modo, rispondendo ai lamenti come se stessero chiamandosi a vicenda.
Ogni tentativo di allontanarli diventava impossibile. Più si cercava di separarli, più il loro disagio cresceva. Era un dialogo continuo fatto di miagolii, di sguardi, di corpi che cercavano il contatto. In quel momento è diventato chiaro che adottarne uno solo avrebbe significato spezzare qualcosa. Non una semplice abitudine, ma un equilibrio emotivo già formato. Il pregiudizio iniziale ha cominciato a cedere, messo alle corde da una realtà troppo evidente per essere ignorata.
La decisione finale e l’inizio di una vita insieme
Alla fine non c’è stata davvero una scelta. È stata una resa dolce, inevitabile. Due gattini, un’unica adozione. Il bianco e il nero sono usciti dal gattile insieme, come erano entrati nella storia di chi li avrebbe accolti. I nomi sono arrivati subito, quasi naturalmente: Mimì e Cocò.
Non era solo l’inizio di una nuova vita per loro, ma anche la fine di un pregiudizio. Quel gattino nero, inizialmente scartato, si era rivelato indispensabile. Non per colore o superstizione, ma per amore. Mimì e Cocò non erano due adozioni in più, ma una sola storia indivisibile. Una dimostrazione silenziosa di quanto, a volte, siano gli animali a scegliere noi, imponendo con semplicità una verità che non lascia alternative.