A Dublino, una proprietaria rientra da un viaggio e scopre che la sua cagnolina è morta in una pensione per animali, riconsegnata in condizioni che hanno scosso l’opinione pubblica.
Il soggiorno in pensione e le condizioni di salute
La vicenda risale allo scorso dicembre. La proprietaria aveva affidato la propria cagnolina, Nova, un esemplare di Husky, a una pensione per animali prima di partire per un viaggio in Islanda. Il cane soffriva di una colite, una patologia considerata curabile con una terapia a base di steroidi. Prima della partenza, l’animale era stato sottoposto a una visita veterinaria che ne aveva confermato le buone condizioni di salute. Alla struttura erano state fornite indicazioni precise sulla somministrazione dei farmaci e sulla gestione quotidiana.
Il ritorno dal viaggio e la scoperta
Dopo tre giorni, al rientro, alla proprietaria è stato comunicato che Nova era morta durante il soggiorno. La restituzione del corpo ha però aggravato ulteriormente la situazione. La cagnolina è stata riconsegnata avvolta completamente nel nastro adesivo. Secondo quanto riferito dai gestori della pensione, la scelta sarebbe stata motivata dalla necessità di “evitare il rischio di contagio per gli altri cani presenti nella struttura”. Una spiegazione che non ha attenuato lo sconcerto suscitato dalla modalità del ritrovamento.
La denuncia pubblica e la reazione online
La proprietaria ha deciso di raccontare pubblicamente l’accaduto attraverso i social network, condividendo immagini della cagnolina e delle condizioni in cui è stata riconsegnata. Nel suo racconto ha sottolineato come l’animale, a suo avviso, sia stato trattato senza rispetto anche dopo la morte. La storia ha rapidamente attirato l’attenzione di migliaia di utenti, generando indignazione e richieste di chiarimenti. In seguito alla diffusione del caso, è stata avviata anche una petizione online per chiedere la chiusura della pensione coinvolta e maggiori controlli sulle strutture che ospitano animali domestici.