In rifugio vive un cane calmo e invisibile, segnato dal passato ma ancora capace di fidarsi. Non cerca attenzioni, aspetta soltanto che qualcuno lo scelga davvero.
Un cane che non fa rumore mentre il mondo passa
Non abbaia, non salta contro le persone, non tira il guinzaglio. Non cerca di attirare sguardi. Sta seduto un po’ in disparte, composto, con lo sguardo aperto sul mondo, come se stesse semplicemente aspettando senza sapere bene cosa. Le persone passano davanti alla sua gabbia, alcune rallentano, altre tirano dritto. Lui osserva tutto in silenzio. Ha imparato a non aspettarsi troppo, perché aspettarsi troppo, a volte, fa male.
Un passato fatto di paura e lente conquiste
La sua storia non è stata semplice. È arrivato magro, sporco e spaventato. Tremava ai movimenti improvvisi e mangiava solo quando nessuno lo guardava. Ogni rumore era un allarme, ogni gesto un possibile pericolo. Ci è voluto tempo perché capisse che, questa volta, non sarebbe successo nulla di male. Che quel posto, per quanto non fosse casa, era almeno sicuro. La fiducia non è arrivata tutta insieme. È cresciuta piano, giorno dopo giorno, come fanno le cose vere.
La forza silenziosa di chi ha imparato ad aspettare
Non è un cane vistoso ed è per questo che rischia di essere dimenticato. Ma basta avvicinarsi per vedere nei suoi occhi la paura di ieri e quel filo sottile di fiducia che ancora resiste. Quando una mano si avvicina, a volte chiude gli occhi per un istante, poi si rilassa e accetta il contatto. I volontari dicono che è dolce, calmo, ma soprattutto coraggioso. Ha sopportato la solitudine senza smettere di credere che qualcuno sarebbe arrivato. E quando quel giorno arriverà, forse non salterà di gioia. Si siederà semplicemente, con quella pace silenziosa di chi ha aspettato a lungo ed è finalmente amato.