Tra le fiamme del Venezuela, Cereza ha sfidato la morte: gravemente ustionata, ha partorito grazie a un cesareo d’urgenza. I suoi cuccioli lottano per vivere.
L’inferno sul Puente de la Concordia
L’11 settembre, l’esplosione di un gasdotto Gpl sul Puente de la Concordia in Venezuela ha provocato almeno quattro morti e oltre 90 feriti. Tra il caos e le fiamme, anche diversi animali sono rimasti coinvolti. Fra loro c’era Cereza, una cagnolina incinta che correva disorientata, con il pelo bruciato e il corpo segnato dalle ustioni. “Sembrava domestica, non un randagio”, hanno raccontato i volontari che l’hanno soccorsa, descrivendola sotto shock e già in travaglio.
Il cesareo che ha salvato la vita
I soccorritori hanno portato Cereza d’urgenza in una clinica veterinaria, dove i medici hanno deciso di procedere con un parto cesareo. “Stava rischiando la vita, e anche i suoi piccoli non avevano possibilità senza un intervento immediato”, ha spiegato Ana Silvia Díaz, fondatrice dell’associazione Huellitas, che ha seguito ogni istante del salvataggio.
Contro ogni previsione, l’operazione è riuscita: Cereza è sopravvissuta e con lei i suoi cinque cuccioli, nati prematuri e debolissimi. “Cereza è un miracolo. La sua forza ci insegna una lezione di vita”, ha detto Díaz commossa in una diretta sui social.
La lunga strada della speranza
I piccoli restano in condizioni critiche: il loro peso ridotto e la nascita anticipata rendono la sopravvivenza un’incognita. Cereza, inoltre, dovrà sottoporsi a un secondo intervento per curare le ustioni riportate nell’esplosione. Nel frattempo, la loro storia ha fatto il giro del Paese e del web, raccogliendo migliaia di messaggi di affetto e donazioni per coprire le cure veterinarie.
Insieme a lei, altri animali sono stati ricoverati: un cane con il muso ustionato e un gatto con gravi bruciature sul corpo. Storie che ricordano come, nelle tragedie, anche gli animali siano vittime silenziose. Ma tra le macerie, Cereza e i suoi cuccioli rappresentano una scintilla di speranza: “Nei momenti peggiori, anche un piccolo miracolo può illuminare il buio”.