“Mamma, ti sto ancora aspettando”: la lettera immaginaria di un cane abbandonato

Un racconto toccante, scritto come se fosse la voce di un cane abbandonato, racconta il dolore, la paura e la speranza di chi aspetta invano il ritorno del proprio padrone.

Due giorni sul bordo della strada

«Perdonami mamma, sono rimasto dove mi hai lasciato per due giorni interi…». Così inizia il racconto che ha fatto il giro dei social, scritto in prima persona come se a parlare fosse un cane abbandonato. Nel testo l’animale descrive le ore trascorse tremando sul ciglio della strada, senza muoversi, in attesa che la sua padrona tornasse a prenderlo. La paura delle auto, il freddo, il rumore, ma soprattutto la speranza lo hanno tenuto fermo nello stesso punto.

La paura di essere portato via

Il testo prosegue con la scena dell’incontro con una donna: «Mi ha offerto del cibo e mi ha invitato a dormire a casa sua, ma ho rifiutato perché stavo aspettando te». Quando la donna ha tirato fuori un guinzaglio, il cane – spaventato – ha reagito con morsi e ringhi, convinto di essere portato via dalla persona che amava. «Mi ha preso contro la mia volontà e siamo partiti. Ho pianto senza sosta, convinto che ti saresti preoccupata».

Un nuovo inizio pieno di speranza

Nella parte finale del racconto arriva una piccola luce: «Solo oggi ho mangiato un po’ e ho dormito in un letto morbido, quasi senza accorgermene ho persino mosso la coda». La donna che lo ha accolto lo chiama Savannah e gli promette che potrà restare con lei per sempre. Eppure, conclude il testo, «io ho già un nome, quello che mi hai dato tu, e continuo ad aspettarti con tutto il cuore. Tornerai a prendermi, mamma?».

Queste parole, benché immaginarie, descrivono con forza l’esperienza reale di tanti animali abbandonati: la fedeltà, la paura, il trauma ma anche la possibilità di rinascere grazie a chi tende una mano (o una carezza) nel momento giusto.

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