“Non ti ho lasciato, sono qui”: la poesia che dà voce a un cane dal Paradiso

Un testo struggente racconta, con parole piene d’amore, la presenza invisibile ma eterna di un cane che veglia sul suo umano dopo la morte.

Un addio che non è mai davvero un addio

«Sono stato accanto al tuo letto stanotte, ti ho visto piangere… facevi fatica a dormire. Ho abbaiato dolcemente mentre asciugavi una lacrima. “Sono io, non ti ho lasciato… sto bene, sono qui.”»
Così comincia la poesia che ha commosso migliaia di amanti degli animali in tutto il mondo. Una lettera d’amore scritta dal punto di vista di un cane che, anche dopo la morte, continua a vegliare sul suo compagno umano. Ogni verso è una carezza, un sussurro che consola, una promessa di presenza oltre il tempo.

L’amore che resta anche oltre la vita

Nelle parole del testo si percepisce il legame indissolubile tra chi parte e chi resta. Il cane accompagna il suo umano nei gesti quotidiani — la colazione, la spesa, il ritorno a casa — cercando di fargli capire che, anche se non lo vede, è ancora lì.
«Ho camminato con te fino a casa, mentre cercavi la chiave. Ho posato dolcemente la mia zampa su di te. Ho sorriso e ho detto: “Sono io.”»
Ogni riga è intrisa di dolcezza e malinconia, ma anche di speranza: quella di una nuova vita oltre la separazione, dove nulla dell’amore condiviso va perduto.

Una promessa di rincontro

La poesia si chiude con una promessa che consola e fa piangere insieme: «E quando verrà il momento di attraversare il breve abisso, correrò verso di te per salutarti e saremo fianco a fianco. Abbi pazienza, vivi il tuo viaggio… poi torna a casa da me.»
Un finale che trasforma il dolore in attesa, la perdita in certezza di ritrovarsi. Perché chi ha amato davvero un animale sa che nessuna distanza, nemmeno quella tra la vita e la morte, può spezzare un legame così puro.

Lascia un commento