Gettato in un sacchetto di plastica e lasciato morire: la rinascita di Anora

Trovato agonizzante in una borsa con i vermi, il cane è sopravvissuto grazie ai volontari e a una donna inglese che gli ha ridato una vita.
Quando i volontari della Transilvania Animal Care hanno aperto quel sacchetto di plastica abbandonato sul ciglio della strada, non sapevano se avrebbero trovato un corpo o una vita ancora recuperabile. Dentro c’era un cagnolino ridotto allo stremo: scheletro e pelle, la zampa fratturata, disidratato, coperto di lividi e con un evidente trauma cranico. Il dettaglio più spietato era però un altro: tra il pelo e le ferite si muovevano vermi, prova che era stato lasciato lì da giorni, senza alcuna possibilità di salvarsi da solo. Nessuno gli aveva dato un nome. Nessuno sembrava avergli mai dato una carezza.

Dal sacchetto alla sala veterinaria
Il piccolo è stato portato d’urgenza in clinica. I veterinari lo hanno stabilizzato, gli hanno somministrato flebo e antidolorifici, rimosso i parassiti e iniziato le prime medicazioni. Le sue condizioni erano così critiche che più di una persona aveva pensato che l’unico gesto possibile fosse evitargli ulteriori sofferenze. Ma il cane, nonostante tutto, respirava. E reagiva. È stato allora che i volontari hanno deciso che, se lui stava ancora lottando, avrebbero lottato anche loro.
Dopo le prime cure, hanno scelto per lui un nome: Anora, che in romeno significa “luce”. Un nome che aveva il sapore della promessa.

La donna che lo ha adottato e la corsa contro il tempo
Mentre il cane iniziava lentamente a riprendersi, un appello correva sui social. Tra le persone che lo lessero c’era Helen Taylor, una donna del Regno Unito che non è riuscita a restare spettatrice. Ha contattato il rifugio, ha chiesto di adottarlo e ha avviato una raccolta fondi per sostenerne le cure. Per la zampa fratturata serviva un intervento chirurgico costoso, troppo per una singola persona. Ma la rete ha risposto: in poche settimane è stata raccolta la cifra necessaria per l’operazione.
L’intervento è riuscito. Anora ha camminato di nuovo, prima zoppicando, poi con sempre più sicurezza, come se volesse dimostrare che ogni passo era una vittoria contro chi lo aveva condannato.

Una vita nuova, finalmente piena
Trasferito nel Regno Unito, Anora ha trovato una casa, un divano, una ciotola piena e un affetto che non aveva mai conosciuto. Ha imparato che le mani possono anche proteggere, non solo ferire. Oggi vive con Helen Taylor, corre in giardino, dorme accanto al termosifone e accoglie ogni nuovo giorno senza più paura.
Dove una volta c’era un sacchetto di plastica, ora c’è una vita che continua. E la cosa più incredibile è che la parte più forte di lui non era il corpo, ma la volontà di restare al mondo, in attesa che qualcuno lo notasse.

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