Una cagnolina Amstaff rubata in Puglia sette anni fa è stata ritrovata tra Polonia e Germania e finalmente riconsegnata al suo proprietario, grazie agli accertamenti sul microchip.
Ritrovamento inatteso
La storia di Kira, cagnolina Amstaff scomparsa dalla provincia di Brindisi nel 2016, sembrava destinata a non avere un finale. Era stata rubata di notte da un terreno di San Pietro Vernotico, senza lasciare tracce utili. Per anni il suo proprietario, Andrea Corianò, ha sperato invano in un segnale. Quel segnale è arrivato solo di recente, quando un controllo sul microchip ha riaperto un caso che sembrava chiuso.
A distanza di sette anni, Kira è stata individuata in un rifugio tedesco, dopo un percorso incredibile. Dalle prime verifiche è emerso che nel 2022 la cagnolina era stata trovata in Polonia e registrata come sconosciuta, poiché il microchip italiano non era accessibile ai sistemi locali. Dopo un periodo in canile, era stata adottata da un uomo di Karlsruhe, che tuttavia non era riuscito a prendersene cura. Da qui il nuovo trasferimento in un rifugio tedesco, fino alla svolta decisiva.
La verifica che cambia il destino
La segnalazione è arrivata grazie all’intervento dell’associazione Arpat, specializzata nel controllo dei microchip e nel rintracciare i proprietari originari. Confrontando i dati, è stato possibile collegare l’identità della cagnolina al suo vecchio padrone. Quando è arrivata la telefonata, Corianò ha riconosciuto Kira senza esitazione: «L’avrei riconosciuta tra mille esemplari», ha dichiarato, emozionato all’idea di riabbracciarla dopo così tanto tempo.
Il trasferimento è stato organizzato rapidamente e, con tutto il necessario per il viaggio, Kira ha finalmente lasciato la Germania per tornare nella sua Puglia, dove la attendevano le braccia del suo proprietario. Un ricongiungimento che ha commosso anche i volontari coinvolti, abituati a storie difficili ma raramente a finali così sorprendenti.
Un rientro atteso anni
Il ritorno di Kira rappresenta un caso raro per durata, distanza e complessità delle tappe che l’hanno portata lontano dal suo punto di partenza. La cagnolina, ora adulta, ha percorso migliaia di chilometri attraverso l’Europa, passando da mano in mano senza che nessuno riuscisse a ricostruirne l’origine. La determinazione dei volontari e la tecnologia del microchip hanno reso possibile ciò che sembrava irrealizzabile.
La storia ricorda l’importanza della registrazione anagrafica degli animali domestici e di un costante aggiornamento dei dati, strumenti fondamentali per i ritrovamenti. Intanto, per Kira e per Andrea Corianò, si chiude finalmente una lunga parentesi di attesa: oggi la cagnolina è tornata a casa, dove potrà iniziare una nuova vita.