Ha lasciato lavoro e famiglia e ha attraversato mezzo continente per ritrovare il suo cane scomparso

Una donna americana ha percorso oltre 6.300 chilometri dal Cile alla Colombia per ritrovare Simon, il suo Golden Retriever bianco smarrito a Bogotà: una storia di amore che non conosce confini.

La scomparsa di Simon e la scelta di non arrendersi
Il 5 febbraio Simon, un Golden Retriever di colore bianco, si è smarrito nella capitale colombiana Bogotà. Da quel momento, per la sua proprietaria Ana, una donna americana residente in Cile, è iniziato un incubo fatto di attese, appelli e speranze sospese. Nei giorni successivi alla scomparsa, Ana ha provato ogni strada possibile: cartelli affissi nelle vie della città, messaggi diffusi sui social network, richieste di aiuto rivolte a cittadini e associazioni locali. Nonostante gli sforzi, però, nessuna segnalazione concreta, nessuna traccia certa del cane. Con il passare del tempo, l’angoscia non si è trasformata in rassegnazione, ma in una decisione drastica: partire di persona per cercarlo. Ana ha così rinunciato temporaneamente al lavoro e si è allontanata dalla famiglia, convinta che non avrebbe potuto restare ferma a migliaia di chilometri di distanza mentre il suo compagno a quattro zampe era disperso.

Il viaggio di 6.300 chilometri fino a Bogotà
La donna ha affrontato un viaggio di oltre 6.300 chilometri, lasciando il Cile per raggiungere Bogotà, determinata a ritrovare Simon con le proprie forze. Un percorso lungo e faticoso, intrapreso non per necessità professionali o personali, ma spinto esclusivamente dall’amore per il suo cane. Una volta arrivata nella capitale colombiana, Ana ha intensificato le ricerche, muovendosi tra quartieri, rifugi e segnalazioni informali. Secondo quanto riportato dai media locali, la donna ha offerto anche una ricompensa di 2 milioni di pesos, pari a circa 2.300 euro, a chiunque potesse fornire informazioni utili per il ritrovamento del Golden Retriever. Una cifra significativa, che testimonia la disperazione ma anche la determinazione di chi non vuole arrendersi all’idea di aver perso per sempre il proprio animale.

Una speranza che resiste al tempo e alla distanza
Nonostante siano passate settimane dalla scomparsa di Simon, Ana continua a credere che il cane sia ancora vivo e che possa essere ritrovato. Le ricerche proseguono senza sosta, tra segnalazioni verificate, controlli e nuovi appelli lanciati alla cittadinanza. La sua storia ha colpito molte persone, diventando il simbolo di un legame che va oltre la distanza geografica e le difficoltà quotidiane. Ana non parla di sacrificio, ma di necessità: restare immobile avrebbe significato tradire quell’amore incondizionato che per anni Simon le ha dimostrato. La speranza di riportarlo a casa, anche dopo tanto tempo, resta viva. Per lei, finché non ci sarà una risposta definitiva, la ricerca non potrà dirsi conclusa.

Lascia un commento