Una Pit Bull di otto mesi si accorge che il proprietario non respira, sveglia la moglie e permette l’arrivo dei soccorsi, evitando conseguenze irreversibili.
Il silenzio della notte e l’intuizione del cane
La vicenda si è verificata a Columbus, nello Ohio, durante una notte che sembrava scorrere senza anomalie. Doug, 56 anni, si era addormentato su una poltrona all’interno della propria abitazione. A un certo punto, però, l’uomo ha smesso di respirare nel sonno, senza emettere alcun rumore o segnale evidente. Accanto a lui si trovava Charlie, una Pit Bull di appena otto mesi. La cucciola ha immediatamente percepito che qualcosa non andava. Dopo aver tentato di attirare l’attenzione del proprietario leccandogli il volto, senza ottenere alcuna reazione, il cane si è agitato e ha lasciato il soggiorno per correre verso la camera da letto. Qui ha iniziato ad abbaiare con insistenza e a saltare addosso a Felicia Gillman, 36 anni, moglie di Doug, svegliandola bruscamente. Il comportamento anomalo della cucciola ha spinto la donna ad alzarsi immediatamente e a raggiungere il marito.
La corsa contro il tempo e il ricovero in terapia intensiva
Una volta arrivata nel soggiorno, Felicia Gillman si è resa conto della gravità della situazione. «Ho provato a svegliarlo, ma non rispondeva», ha raccontato. «Ho cercato di scuoterlo, ma non apriva gli occhi». Compreso che il tempo stava scadendo, la donna ha immediatamente chiamato l’ambulanza. Nel frattempo Charlie è rimasta accanto al proprietario, senza allontanarsi, come se avesse compreso l’urgenza del momento. I soccorritori sono intervenuti rapidamente e hanno trasportato Doug in ospedale, dove è stato ricoverato in terapia intensiva. L’uomo è rimasto per 24 ore sotto ossigenoterapia, seguito poi da tre notti di degenza in reparto. Dopo il ritorno a casa, sono state necessarie ulteriori tre settimane di riabilitazione per consentirgli un completo recupero delle funzioni compromesse dall’arresto respiratorio.
Il lieto fine e la storia condivisa sui social
Oggi Doug è fuori pericolo e attende gli esiti degli esami diagnostici per valutare la gravità della sua apnea notturna. Secondo i medici, senza un intervento tempestivo l’uomo avrebbe potuto andare incontro alla morte o a gravi danni cerebrali permanenti. Un esito evitato esclusivamente grazie alla prontezza e all’istinto di Charlie. Proprio per questo Felicia Gillman ha deciso di raccontare pubblicamente la vicenda, condividendola sui social con l’intento di mostrare un volto diverso dei Pit Bull, spesso associati a stereotipi negativi. «Il mio cane ha pensato molto in fretta ed è intervenuto subito», ha spiegato. La cucciola, nonostante la giovane età, ha dimostrato attenzione, sensibilità e un forte legame con la famiglia. Oggi Charlie continua a vivere accanto a Doug e Felicia, mentre la sua reazione istintiva resta determinante per l’esito positivo di una notte che avrebbe potuto avere conseguenze drammatiche.