Per sei anni è stato solo un numero. Ora Cinnamon ha un nome, una casa, un cuore
Chiuso per sei anni in una gabbia, usato solo per riprodurre cuccioli: oggi Cinnamon è salvo, amato e pronto a vivere davvero.
Sei anni di buio, poi la luce
Per Cinnamon, piccolo Volpino di Pomerania, la vita ha iniziato solo a 7 anni, quando è stato liberato da un allevamento intensivo nel 2024. Per quasi tutta la sua esistenza è stato usato esclusivamente per la riproduzione, chiuso in una gabbia, senza mai conoscere una carezza o il profumo dell’erba. Il suo salvataggio è arrivato grazie a Maria Coellar, di Chicago, che lo ha accolto in affido — e poi adottato definitivamente.
“Gli ho mostrato per la prima volta il mondo esterno”, ha raccontato. “Con amore e pazienza, Cinnamon ha iniziato a scoprire cosa vuol dire vivere davvero”. In meno di un mese, Coellar ha capito che non avrebbe mai potuto lasciarlo andare.
Un corpo ferito, un’anima da ricucire
Quando è arrivato nella sua nuova casa, Cinnamon era irriconoscibile: il pelo sporco di feci e urina, l’odore insopportabile anche dopo quattro bagni. È stato rasato completamente, ma i danni non erano solo estetici. Aveva entrambe le ginocchia posteriori dislocate, un risultato della lunga immobilità in gabbia. Eppure, fin dalla prima notte, nonostante la paura, ha cercato conforto nel suo nuovo compagno: Munchkin, anche lui salvato da un allevamento.
“Il loro legame è stato immediato. Era destino. Li ho visti insieme e ho capito che non potevo separarli”, ha detto Coellar. Da allora, i due sono inseparabili.
Prime volte e un messaggio forte
Per Cinnamon, ogni gesto è stata una scoperta: camminare sull’erba, dormire su una cuccia, giocare con un pupazzo. “Essere la prima persona di cui si è fidato abbastanza da lasciarsi toccare è stato il regalo più grande”, racconta Maria. “Ha ancora paura a volte, ma ogni giorno conquista qualcosa di nuovo”.
Su TikTok, nel profilo @momentswithmunchkin, Coellar documenta i progressi dei suoi cani, ma anche lancia un messaggio chiaro: “La resilienza di Cinnamon dimostra che si può guarire. Spero che la sua storia faccia riflettere chi compra cuccioli in vetrina: dietro quegli occhi dolci, potrebbe esserci un cane come lui, distrutto e dimenticato”.