Non è più solo: i detenuti adottano Cesar, cane con l’ansia da separazione
Affetto e dignità dietro le sbarre: il programma australiano che unisce detenuti e animali abbandonati salva Cesar dall’ansia e dalla solitudine.
Cesar trova casa… in carcere
Nel carcere australiano Risdon Security Complex, situato in Tasmania, c’è un nuovo ospite che ha conquistato il cuore di tutti: Cesar, un incrocio tra staffy e labrador di 10 anni, affetto da una grave forma di ansia da separazione. Per lui, che non poteva restare da solo nemmeno per più di mezz’ora, la prigione è diventata un rifugio d’amore, e i detenuti la sua famiglia definitiva.
Cesar era entrato in carcere tramite il programma “Cuccioli in libertà vigilata”, nato nel 2013 dalla collaborazione tra il sistema carcerario della Tasmania e il rifugio Tasmanian Dogs Home. Il progetto prevede che cani abbandonati passino del tempo con i detenuti per socializzare, ricevere addestramento e, successivamente, essere adottati.
Un’adozione speciale: “Cesar non è mai solo”
Nel caso di Cesar, però, qualcosa di inaspettato è accaduto: una volta terminata la fase di addestramento, il cane è stato separato dai detenuti ed è andato in crisi. I suoi attacchi d’ansia sono peggiorati al punto da rendere impossibile ogni adozione tradizionale.
È stato allora che un gruppo di detenuti ha preso una decisione straordinaria: adottarlo loro stessi, raccogliendo oltre 9.500 dollari per coprire spese veterinarie, alimentari e mediche. Da allora, Cesar vive in carcere, circondato ogni giorno da quasi 100 amici, tutti pronti a prendersi cura di lui.
“Quel cane è la cosa più vicina a una famiglia che abbiamo. Non è mai solo”, ha dichiarato uno dei detenuti. E un altro ha aggiunto: “Ci restituisce la dignità: stiamo facendo qualcosa per gli animali e non solo per noi stessi”.
Un progetto che cambia vite, umane e animali
Grazie al successo di questa iniziativa, anche altri animali stanno trovando una nuova vita dietro le sbarre: Zeus, un cucciolo di otto mesi, è stato recentemente adottato da un altro gruppo di detenuti. Il programma ha dimostrato che la cura degli animali può rieducare, responsabilizzare e umanizzare, regalando a entrambi – uomini e cani – una seconda possibilità.
Cesar, ora, non è più un cane solo: ha una famiglia, delle routine, e tanti amici che lo fanno sentire al sicuro. In un luogo pensato per la punizione, è nato un esempio straordinario di amore, fiducia e rinascita.