Il cane che veglia su Rosa, una donna rimasta sola e che ha perso la vista

In una Sicilia silenziosa e svuotata, un cane diventa custode e compagno di vita di una donna rimasta sola: un legame che sfida la malattia, la lontananza e il tempo.

Da regalo a salvezza reciproca

CORATO (Bari) – Quando Adele decise di trasferirsi a Torino per studiare e lavorare, pensò a un modo per attutire il distacco dalla madre Rosa: le regalò Orfeo, un cucciolo randagio salvato da un parroco del paese. Per Rosa, donna abituata a riparare il mondo con le mani – cucendo, cucinando, accudendo la famiglia – quel cane rappresentava qualcosa di più: un sogno mai realizzato, sacrificato per anni in nome dell’equilibrio familiare.

All’inizio, Orfeo era “il cane per non sentire la mancanza della figlia”. Poi è diventato tutto. E oggi, in una casa dove sono venuti a mancare il marito Carlo, l’anziana madre e la sorella disabile, Orfeo è rimasto l’unico a fare compagnia a Rosa, che affronta con coraggio una malattia degenerativa della vista.

Una famiglia smembrata, un cane fedele

Il tempo ha stravolto la casa di Rosa. In quattro anni, la famiglia si è dissolta: Carlo, muratore tenace, è morto. Così la nonna e la zia. Adele è lontana. Rosa è rimasta sola. E Orfeo, quel meticcio con il manto vagamente tigrato e lo sguardo da gigante buono, ha capito tutto. Ha smesso di essere solo un cane: è diventato un angelo custode.

Ogni mattina, la signora Rosa apre la porta e gli dice: «Vai da solo, Orfeo. Io non ci vedo bene. Fai la tua passeggiata, prendi il pane, poi torna. Io ti aspetto sul divano». Orfeo obbedisce. Fa i suoi bisogni, recupera il sacchetto del pane lasciato dal panettiere fuori dal cancello e rientra a casa. Sempre.

Un amore silenzioso, ma assoluto

Da tempo, Orfeo non la lascia mai sola. La segue ovunque, anche in bagno. Dorme ai piedi del letto, ascolta ogni suo passo, ogni sospiro. Quando arrivano i volontari della chiesa o i vicini con le medicine, lui è lì, attento, presente, vigile. Non abbaia, non disturba. Ma osserva, protegge.

Orfeo ha perso la nonna con cui passava i pomeriggi in cucina, la zia rumorosa con cui correva in cortile, il papà umano con cui condivideva merende di nascosto. Ora c’è solo Rosa. E per lei, è tutto.

L’offerta rifiutata e la scelta del cuore

Adele, consapevole delle difficoltà, ha più volte proposto alla madre di trasferirsi a Torino, portando con sé anche Orfeo. Ma Rosa ha detto no. «La mia terra è la mia vita. Se vado via, muoio prima dei miei giorni», ha detto con fermezza.

E separarsi da Orfeo non è nemmeno contemplato. “Mi tiene in vita”, ha confidato. E chiunque l’abbia vista con lui lo sa: non c’è bastone che tenga come lo sguardo di quel cane.

Emanuele Larocca

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